L'operazione di soccorso dei bambini dispersi nella grotta in Thailandia protagonista a Nuvole2018
L'operazione di soccorso dei bambini dispersi nella grotta in Thailandia protagonista a Nuvole2018
Ospite del raduno a Casola Valsenio Chris Jewell, membro del British Cave Rescue Council, uno degli speleosub protagonisti del salvataggio dei 12 bambini e del loro allenatore nella grotta di Tham Luang
Casola Valsenio, 3 novembre 2018 – La difficile operazione di soccorso nella grotta di Tham Luang in Thailandia è stata protagonista nella terza giornata di Nuvole2018, il raduno internazionale di speleologia in corso in questi giorni a Casola Valsenio (RA). A portare un'importante testimonianza è stato Chris Jewell, uno dei protagonisti del salvataggio dei 12 bambini e del loro allenatore dispersi. Lo speleosub inglese ha dialogato con Alberto Ubertino, vicepresidente di ECRA, la European Cave Rescue Association, una sorta di soccorso
speleologico internazionale, di cui fa parte anche Jewell stesso.
“Sono stato allertato con il mio collega speleosub Jason Mallinson – ha raccontato Jewell – e, quando i ragazzi sono stati individuati, sono partito insieme ai colleghi Rick Stanton e John Volanthen. Eravamo incaricati di portare i bambini fuori dalla grotta allagata, avendo a disposizione tre giorni per portare a termine l’operazione”. “Il team di cui faccio parte – ha precisato Jewell – è stato solo la punta di una ben più ampia operazione internazionale, che ha visto lavorare insieme speleologi di diverse nazionalità, riunitisi per la buona riuscita della missione”. Jewell ha poi ricordato l’importanza della cooperazione tra specialisti, definendo “un vero privilegio l'essere stato invitato in Italia per partecipare a questo meeting internazionale”, riuscendo quindi a cogliere “l’opportunità di parlare con altri speleologi e speleosub provenienti da tutta Europa. È importante per tutti condividere la lezione che abbiamo imparato in Thailandia, affinché tutti i colleghi possano trarre beneficio dalla nostra esperienza”.
Tornando sui momenti topici della straordinaria operazione di salvataggio, Jewell ha raccontato di aver percepito “un’incredibile pressione”. La situazione in cui si trovava era infatti senza precedenti: “nessuno era mai stato bloccato in una grotta con quella conformazione e in condizioni come quelle – ha sottolineato Jewell – e le stesse tecniche di estrazione che abbiamo utilizzato erano del tutto inedite, mai provate prima. Tutti i media del mondo avevano i riflettori puntati su quanto stava accadendo in Thailandia, tutti stavano seguendo l’evolversi della storia”. L’unico modo che avevano i soccorritori per rimanere concentrati sul proprio compito era quello di “non pensare a ogni altra operazione in corso, stando lontano dai media e dall’emozione generale per raggiungere l’obiettivo finale: riportare i ragazzi a casa”.