Non solo tele da dipingere. Esempi di utilizzo dell’ambiente ipogeo da parte degli ultimi cacciatori raccoglitori europei.
CONFERENZA PRESENTAZIONE Nell’immaginario comune la grotta rappresenta l’emblema del Paleolitico, il periodo più antico della nostra storia, ed è prevalentemente percepita come un ambiente riservato a pratiche magico-religiose, testimoniate dalla presenza di pitture e incisioni parietali. Nonostante la spettacolarità di queste antichissime manifestazioni artistiche, che da sempre hanno esercitato un forte potere catalizzatore, va tenuto in considerazione che grotte e ripari rocciosi sono stati intensamente sfruttati durante tutta la preistoria (e non solo) anche come risorse economiche e spazi da abitare. In questa relazione verranno presentati alcuni esempi dello sfruttamento di diverse tipologie di ambiente ipogeo da parte degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori europei vissuti durante le fasi finali del Paleolitico e nel Mesolitico (ca. 15.000-7500 anni fa). In particolare, verranno presi in considerazione alcuni importanti contesti archeologici dell’Italia nord-orientale e della Francia meridionale, oggetto di recenti studi o indagini, utili a mettere in evidenza la complessità e variabilità del rapporto che legava questi nostri antichi progenitori all’ambiente sotterraneo.
Autore: Davide Visentin - università di ferrara